Lettera aperta alla Comunità parrocchiale di Sant’Anna e Vergine di Montserrat – Marrubiu

«Chi accoglie uno solo
di questi bambini
nel mio nome,
accoglie me;
e chi accoglie me,
non accoglie me,
ma colui che
mi ha mandato».

Mc, 9-37

A seguito delle dimissioni del Consiglio per gli Affari Economici per la Parrocchia di Sant’Anna, vengo a voi con questa lettera per comunicarvi la mia rinuncia come parroco di Sant’Anna, già presentata e accolta quest’oggi dall’arcivescovo padre Roberto.

Nel 2021, subito dopo le mie vicende personali per problemi di salute, chiesi all’arcivescovo di sollevarmi da questo incarico. Era in corso la causa civile relativa alla casa parrocchiale e un cambio del parroco avrebbe creato qualche difficoltà per la gestione della pratica legale.

L’arcivescovo propose la soluzione nominando un Vicario parrocchiale nella persona di don Ernest, parroco di Palmas Arborea. Accettai con gratitudine questa proposta che, inizialmente, sembrava una soluzione mentre in pratica ebbe ripercussioni sul piano pastorale in quanto la mia presenza a Sant’Anna, sporadica e occasionale, disorientava la Comunità che reclamava con insistenza, maggiori attenzioni pastorali con la presenza anche del parroco, non solo del Vicario.

Il rinnovo del Consiglio Pastorale e del Consiglio per gli Affari Economici, i due organismi di partecipazione e corresponsabilità ecclesiale (unico per le due parrocchie), non hanno trovato una rappresentanza per la Parrocchia di Sant’Anna. Nel 2022 mi sono attivato subito per il rinnovo, chiedendo più volte, e con insistenza, la disponibilità dei parrocchiani di Sant’Anna e Is Bangius per una collaborazione effettiva, finalizzata ad una maggiore collaborazione con la parrocchia di Marrubiu per elaborare una proposta pastorale che aiutasse le due Parrocchie a camminare insieme.

L’invito a far parte dei due organismi, ovviamente non poteva essere rivolto a tutti indistintamente, ma doveva tener conto della consapevolezza e dei requisiti minimi richiesti. Questo per non alterare la specificità della Parrocchia che non è un’associazione accanto alle altre ma persegue innanzitutto uno spirito di condivisione della fede in Gesù.  Il rischio e il pericolo che ho intravisto è quello di scivolare in pericolosi equivoci e fraintendimenti e trasformare la parrocchia in un gruppo di amici o peggio ancora in una sede di partito, dove ciò che deve essere centrale diventa marginale.

La pochissima partecipazione alla vita ordinaria della Parrocchia, del resto, non poteva esprimere una significativa rappresentanza nei due Consigli. E’ stato molto triste, da parte mia, dopo aver ricevuto diversi rifiuti, procedere ugualmente alla formazione del CPP e del CAEP, con una sola rappresentanza nel Consiglio Pastorale e nessuna disponibilità nel CAEP. Ho atteso più di un anno prima di procedere e riscontravo, con profonda preoccupazione, di come alcune dinamiche di un superficiale interesse per la vita parrocchiale non erano finalizzate al bene effettivo della borgata, ma al pericolo che prendessero il sopravvento ulteriori divisioni e fazioni interne al tessuto sociale, col maldestro tentativo di strumentalizzare la stessa parrocchia. Ho subito preso le distanze in modo deciso da queste trappole perniciose e ho chiesto a don Ernest, di gestire l’attività pastorale ordinaria. Più volte mi sono esaminato in coscienza e sono arrivato alla conclusione che qualcosa potesse dipendere anche da me: dai miei limiti, dagli errori commessi e quindi anche dall’inadeguatezza effettiva di poter offrire il mio contributo per la crescita della borgata. Ho maturato in questi anni questa consapevolezza aspettando una valutazione dell’arcivescovo che potesse superare una mia lettura personale, per una decisione libera e per il bene di tutti. Nel frattempo ho riscontrato, gradualmente, non solo una mancanza di collaborazione ma anche distanza e freddezza nei rapporti, insieme a qualche tentativo di contestazione smodata.

Ora, venendo meno il supporto di un Consiglio (CAEP) composto da valide persone, competenti e rigorose, anche in vista di importanti investimenti per il futuro della Parrocchia (probabili interventi di restauro nella chiesa) e affitto della casa parrocchiale per realizzare una Comunità integrata per anziani, ho preferito fare un passo di lato, anche perché tutte le responsabilità ricadrebbero su di me, in quanto Rappresentante Legale.

Scrivo tutto questo, certamente con un senso di amarezza, ma con convinzione e serenità, riconoscendo sinceramente che anche il mio limite ha certamente contributo a creare tutta questa situazione. Sono arrivato quindi alla conclusione di una rinuncia libera da ogni forma di preoccupazione e frustrazione, anzi, carica di benevolenza e di sincera gratitudine per quello che ho ricevuto da questa piccola parrocchia. Ho assaporato quella “spiritualità del fallimento” che è difficile accettare, ma condizione necessaria perché la vita della Chiesa cresca nella sua autonomia e ridimensioni ogni progetto umano velleitario.

Sono certo che, chi mi succederà farà meglio di me se anche la Comunità sarà disposta non solo a mettersi in gioco ma anche a mettere a fuoco lo specifico dell’apporto ecclesiale e che la parrocchia deve offrire, attraverso la riscoperta del Vangelo e quindi di una vera rinascita nella fede. Potrebbero esserci anche più parroci ma se non ci si mette in gioco, in uno spirito di servizio umile e disinteressato, è dannoso reclamare solo diritti.
Domenica 29 settembre alle 10.30 celebrerò l’eucarestia e concluderò il mio servizio, ringrazierò e chiederò perdono a ciascuno di voi per le mie mancanze e inadempienze e se, involontariamente posso aver offeso e ferito qualcuno.
           Credo che, ogni forma di idealismo nella vita non aiuti a trovare la giusta soluzione ai diversi problemi, mentre, il riconoscimento sincero dei nostri limiti, costituisce possibilità di autentica rinascita e ripresa delle relazioni.

          In attesa delle decisioni dell’arcivescovo si farà riferimento (cosi come indica il codice di Diritto Canonico n. 541 §1) al vicario parrocchiale Don Ernest Roca per tutte le questioni legate all’attività pastorale ordinaria. Ringrazio Don Ernest per il servizio svolto, in particolare per la sua generosità e disponibilità.

            Ringrazio tutti coloro che nella borgata sono stati di aiuto e di stimolo a crescere, migliorare e amare. Un pensiero di particolare affetto agli infermi e agli anziani. Ringrazio anche i diversi Collaboratori della Parrocchia di Marrubiu per il sostegno che hanno sempre manifestato nel voler camminare non in solitario, ma insieme.

            Nel ringraziare tutti e ciascuno, in partenza fra qualche ora per Lourdes, assicuro la mia preghiera alla Vergine e per tutti la mia benevolenza, confidando nella vostra.

Marrubiu, 22 settembre 2024                                                                  don Alessandro

INDICAZIONI PRATICHE

  1. Certificati

Poichè l’archivio corrente è custodito a Marrubiu, per ogni necessità, si faccia sempre richiesta attraverso l’indirizzo di posta elettronica archivio@parrocchiemarrbiu.it. Gli incaricati provvederanno appena possibile.

  • Nulla Osta

Rivolgersi a don Ernest, sarà sua cura rilasciare i nulla osta per le celebrazioni dei sacramenti.

  • Catechesi

Si potrà fare riferimento sempre alla Parrocchia di Marrubiu ma con la libertà di scegliere altre comunità per i percorsi di preparazione ai sacramenti.

  • Celebrazioni sacramenti e funerali

Sarà competenza e cura di don Ernest provvedere a tutti quei momenti celebrativi e definire con lui date, preparazione e modalità.

  • Chiavi della chiesa parrocchiale

Domenica 29 settembre, dovranno essere riconsegnate in parrocchia tutte le copie delle chiavi.

  • Custodia delle offerte, pagamento utenze e intenzioni SS. Messe

Tutte le queste delle SS. Messe, saranno consegnate a don Ernest, comprese eventuali offerte e richieste di intenzioni in suffragio dei defunti.