Articoli e studi

Un nuovo anno iin una nuova Parrocchia con le relative attività nei diversi ambiti della pastorale parrocchiale potrebbe avvenire con un entusiasmo rinnovato e con serie e valide proposte. Il pericolo però è sempre quello di separare ciò che necessariamente deve stare insieme: il corpo e lo spirito, la fede e la vita, le intenzioni e le opere ecc.

Questi tre articoli del Priore del Monastero di  Bose, Luciano Manicardi, a cui va il nostro ringraziamento per averceli trasmessi, possono aiutarci a riscoprire e rafforzare nel nostro impegno pastorale una sana spiritualità nel quotidiano.

Sgombriamo però subito il campo da ogni equivoco e chiediamoci: Ma che cosa si intende oggi per vita spirituale e esperienza cristiana?

Potrei rispondere a questo interrogativo con le stesse parole di noto maestro di spiritualità Andrè Louf “In primo luogo, la vita spirituale consiste nell’esperienza di una vita. Verità lapalissiana? Forse, ma è urgente sottolinearla, perché siamo abituati  a servirci di questo concetto in un senso fortemente attenuato e indebolito. Parlare di vita spirituale o di spiritualità nella maggior parte die casi fa pensare a qualche dottrina o metodo atto a promuovere, al confine con l’ideologia.

Ed eccoci di nuovo sviati in ambito astratto. Parlare di una vita non ha senso se prima non si prende coscienza di questa vita, se non la si percepisce in sé.

Ma la si percepisce in sé nella misura in cui è in movimento, che è la caratteristica precipua di ogni vita. Una vita che ristagna è una vita morta, si identifica con la morte. Ora, una vita in movimento può crescere o diminuire. Ogni vita è chiamata a svilupparsi e a portare frutto, oppure a languire o spegnersi. Come ogni altra vita, la vita spirituale, o è vivente oppure è agonizzante e morente. “Sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza” (Gv10,10) dice Gesù, che accetterà un giorno di morire “per la vita del mondo” (Gv 6,51). Per parlare, Agostino forgia l’espressione “vita vitalis”, la “vita vivente”.

Questa vita si identifica con la persona di Gesù, come egli stesso ha solennemente affermato: “Io sono la via la verità e la vita” (André Louf, Consigli per la vita spirituale, Qiqajon, Comunità di Bose, 2009, pp. 15-16.)

L’impegno nella vita spirituale, quindi, non può prescindere da un impegno di promozione e crescita nella nostra umanità, assunta e redenta dal mistero di Dio.

Auguro, a chi leggerà questi articoli, l’entusiasmo di riscoprire con stupore la bellezza e la concretezza di un rinnovamento nella propria vita spirituale.

d.  Alessandro

Ospitiamo quindi sul nostro sito queste tre importanti riflessioni esprimendo sia a Enzo Bianchi che a Goffredo Boselli la nostra gratitudine, con la speranza che la lettura di questi articoli possa essere motivo di arricchimento per tutti.

don Alessandro