Verso la ‘Festa del Perdono’; incontro con i genitori del gruppo ‘Emmanuele’

Ricordati di me o Dio,
nel tuo amore, nella tua misericordia
cancella il mio peccato.
Guarisci il mio cuore da ogni egoismo.
Aiutami con la tua grazia
a camminare sempre sulle orme di Gesù,
buon pastore e guida della mia vita.
Amen

Sabato 18 marzo alle ore 18.45, nei locali dell’oratorio parrocchiale, i genitori del gruppo Emmanuele, si incontreranno con don Alessandro per un momento di riflessione in vista della celebrazione della Festa del Perdono (1^ Confessione) per i loro figli.

Al di là delle questioni pratiche, è importante per un genitore, capire più del bambino stesso il senso di una tappa celebrativa nel cammino di Iniziazione Cristiana. Certo, a dire il vero questo sacramento, come da più parti auspicato, forse avrebbe più efficacia se posticipato dopo la Cresima, e cioè dopo che si è completato il processo formativo per diventare cristiani.

E’ anche vero che se questo sacramento è in penombra, è perché è in atto una crisi di fede che tocca il mondo degli adulti, per cui, diventa una ‘cosa da fare’, in funzione della Prima Comunione, e non perchè ha senso e valore in se stesso. Nel settenario sacramentale, la Riconciliazione o Penitenza, viene posto accanto all’Unzione degli infermi e cioè, insieme ad un sacramento di guarigione. Questo aspetto rimanda alla verità più profonda della nostra umanità: siamo imperfetti, strutturalmente infermi in una qualche dimensione del nostro essere e a cui viene offerta, continuamente, la possibilità di combattere contro la forza del male, presente in noi e attorno a noi.

La Festa del Perdono è certamente un appuntamento per mettere a fuoco proprio questo aspetto: il male esiste e ci danneggia, fino a distruggerci e a rendere insensibile la nostra coscienza al richiamo del suo opposto: il bene.
Il bene crea vita e futuro il male, invece,  è sempre principio di tristezza, solitudine e morte, e questo, anche nei bambini.

Il percorso che i bambini stanno facendo, vorrebbe aiutarli, grazie alla familiarizzazione col Vangelo, ad acquisire la consapevolezza che c’è un Dio che ogni giorno ha un progetto per noi e ce lo propone. I genitori giustamente si preoccupano che i figli abbiano da mangiare, da vestire, l’istruzione, lo sport, ma negli ultimi tempi qualche volta si ha la sensazione che si sia persa di vista l’importanza della coscienza e la cura dell’interiorità. E’ a questo livello che l’uomo fa esperienza di Dio e quindi capace di riconoscere il bene e il male presenti. La coscienza è il luogo più vero di noi stessi, davanti alla quale nessuno può fingere e la cui formazione avviene negli anni attraverso proposte educative e modelli di vita. In essa è possibile avvertire il fascino del bene e il richiamo seducente e subdolo del male.

La Quaresima che stiamo vivendo, attraverso l’ascolto di alcune pagine della Bibbia, Parola di Dio, raggiunge la nostra coscienza e ci aiuta riconoscervi il bene presente ma anche il male come forza disgregante e distruttiva del bene.

Aiutiamo i nostri bambini a far sì che crescendo, anche se con difficoltà, possano godere di questo aiuto della Riconciliazione, per una maggiore conoscenza e potenziamento nel bene e per essere capaci, negli anni della vita, di contrastare il male che trova nel cuore dell’uomo il suo nascondiglio più strategico per continuare ad operare.