
Nei momenti in cui la vita ci lascia senza parole o semplicemente stanchi, la preghiera può essere semplice quanto un bacio al crocifisso.
Una sera mi sono seduta sul divano per cercare di recitare il Rosario, ma ero talmente stanca per aver trascorso la giornata prendendomi cura dei miei sette figli che ho baciato il minuscolo crocifisso e mi sono goduta un momento di silenzio. Ero stanca perfino per recitare un’Ave Maria.
Mio marito è entrato in soggiorno e ha detto: “So che vuoi parlare, ma sono esausto”.
Io ho risposto: “Non c’è problema. Ho appena detto la stessa cosa a Gesù”.
Quando stavo scivolando nel sonno, ho riflettuto su un viale familiare e alberato che ho percorso innumerevoli volte con mio marito in questi vent’anni. Notti scure in cui siamo rimasti mano nella mano per chilometri senza dire una parola. Dopo tanti anni di matrimonio, ho trovato riposo nel nostro stile di comunicazione discreto e spesso silenzioso – conversazioni basate sul nulla.
La forza del silenzio
Quando due persone si conoscono bene, non hanno bisogno di parlare. Almeno non sempre. Spesso possono rimanere semplicemente una accanto all’altra. E allora, perché le cose dovrebbero essere diverse con il mio Unico e Vero Coniuge?
Il cardinale Robert Sarah valorizza talmente il tempo di silenzio con Nostro Signore da aver scritto un intero libro sull’argomento – La Forza del Silenzio –, in cui si riferisce al rumore costante della nostra cultura come a una forma di dittatura. Osserva: “Attraverso il silenzio, torniamo alla nostra origine celeste, dove non c’è altro che calma, pace, riposo, contemplazione silenziosa e adorazione del volto radioso di Dio”.
Sara