
Riempi questi
tuoi figli della grazia
del tuo Santo Spirito.
Lodino il tuo nome
in mezzo al tuo popolo.
.Domenica scorsa, per la prima volta, nel contesto della celebrazione eucaristica, i Catechisti della nostra parrocchia hanno ricevuto il mandato.
Anche se gli itinerari di catechesi per tutti i gruppi si stanno appena avviando, crediamo che l’attenzione a coloro che saranno impegnati in prima persona nell’annuncio del Vangelo, sia prioritaria.
Il servizio nella catechesi che in parrocchia, viene portato avanti con tanto impegno e generosità, da un piccolo gruppo di catechisti, è essenziale nell’annuncio del Vangelo e nella conoscenza del Signore Gesù.
Negli Orientamenti, “Incontriamo Gesù”, i vescovi sottolineano l’importanza di questo rito semplice ma significativo: “Nel dire il suo “Eccomi”, il catechista e la catechista aprono la vita a una particolare esperienza di grazia che vivifica e sostiene il loro servizio educativo, radicato nella vocazione all’annuncio universale della salvezza ricevuta nel Battesimo” (IG, 78).
In realtà la consegna del “Mandato” ai catechisti rivela la fondamentale dimensione ecclesiale del loro servizio, che non solo si svolge nella Chiesa ma attua la sua missione. La parola “Mandato” contiene, principalmente, due significati. Il primo è quello del concreto invio in missione con un incarico preciso e impegnativo, in nome e per conto della Chiesa. Nella Chiesa si è sempre “mandati” da qualcuno. Dunque esiste un necessario legame di riferimento all’autorità che invia. Il secondo significato della parola “Mandato” riguarda il contenuto dell’invio, il suo segno specifico di riferimento: il Vangelo di Dio, Gesù stesso. Ecco perché si tratta non di un rito che si fa solo per tradizione, ma di una consegna ufficiale, autorevole, distintiva, impegnativa, pubblica.
Nel dire “ho ricevuto il Mandato” il catechista testimonia di avere “in consegna” Gesù per viverlo prima di tutto lui personalmente e poterlo poi annunciare agli altri nella consapevolezza che il messaggio di Gesù deve essere trasmesso nella sua integrità, purezza e completezza. E’ un momento importante all’interno delle comunità parrocchiali che ancora una volta rende evidente che l’azione pastorale della Chiesa ha bisogno della cooperazione di molti, perché le comunità e i singoli fedeli possano giungere alla maturità della fede e l’annunzino costantemente con la celebrazione, con l’impegno formativo e con la testimonianza della vita. Tale cooperazione viene offerta, appunto, da quanti si dedicano al servizio della catechesi, sia nella prima iniziazione e sia in tutte quelle forme di servizio in parrocchia che nell’esercizio del ministero di fatto annunciano Gesù servo.
Annunciare, infatti, Gesù nella catechesi è un servizio che non si fa ma si vive: ce lo ricorda papa Francesco quando dice che non dobbiamo “fare catechismo” ma “essere catechisti”.
Il gruppo catechistico della nostra Parrocchia è composto da: Valeria, Anna Rita, Ilenia, Ania e Andrea. Considerati gli impegni e la fatica nel portare avanti un rinnovamento nella catechesi, il riferimento ad altre figure educative è necessario e provvidenziale. Da qualche anno infatti possiamo godere dell’aiuto di Eva, Simonetta e, dallo scorso anno anche dell’aiuto di Matteo. A tutti loro, che sento di esprimere lo formulo con le parole del Benedizionale: “Guarda con bontà, o Padre, questi tuoi figli che si offrono per il servizio della catechesi; confermali nel loro proposito con la tua benedizione, perché nell’ascolto assiduo della tua parola, docili all’insegnamento della Chiesa, si impegnino a istruire i fratelli, e tutti insieme ti servano con generosa dedizione, a lode e gloria del tuo nome” .













