Incontro della Caritas col Direttore diocesano don Maurizio

Giovedì 25 gennaio 2024 alle ore 19.30 presso l’ufficio parrocchiale, si svolgerà l’incontro con il Direttivo e i volontari della Caritas parrocchiale.

Sarà presente don Maurizio  Spanu, Direttore della Caritas diocesana, insieme ad alcuni volontari.

L’incontro intende focalizzare gli obiettivi di questo importante organismo parrocchiale e al contempo promuovere una visione caritativa che vada oltre le forme assistenziali alle famiglie bisognose.

Sono invitati tutti coloro che vogliono conoscere questa preziosa realtà ed, eventualmente contribuire in modo concreto con il proprio apporto.

PERCHE’ LA CARITAS PARROCCHIALE?

Sono fondamentali tre dimensioni perché una parrocchia possa assolvere la propria missione attraverso questi tre aspetti:

1. annuncio della parola;    Catechesi

2. celebrazione dei sacramenti;. Liturgia

3. testimonianza dell’amore.         Carità

CHI E’ IL SOGGETTO DELLA CARITAS

E’ la Comunità nel suo insieme e non solo il gruppo della Caritas. La parrocchia è Il soggetto di una pastorale della carità continuamente sostenuta e verificata dal Vangelo. Il compito della Caritas  consiste nell’animare la Carità attraverso la traduzione del vangelo nel concreto di una specifica Comunità, mediante proposte condivise secondo come risposta ai veri bisogni della Comunità e per una promozione autentica e rispettosa di ogni diversità.

CHE COSA E’ LA CARITAS PARROCCHIALE

La Caritas parrocchiale è un organismo pastorale col compito di animare, coordinare e promuovere la testimonianza della carità nella comunità parrocchiale con funzione prevalentemente pedagogica.

CHE COSA FA LA CARITAS PARROCCHIALE

La prevalente funzione è pedagogica: attraverso i fatti. A partire della sua identità emerge che la funzione principale della Caritas è quello dell’animazione della Carità. Da qui la prevalente funzione pedagogica dell’agire Caritas che si realizza attraverso la pedagogia dei fatti intesa come quell’attenzione educativa che si pone come obiettivo la crescita di ogni persona e dell’intera comunità cristiana attraverso proposte ed esperienze concrete, significative, partecipate.

LA CARITAS E IL CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE

La Caritas coordina soggetti impegnati nel servizio concreto per aiutare ad operare insieme in maniera unitaria e integrata attraverso la Commissione del Consiglio Pastorale, dotata di un ruolo sia propositivo che operativo. Uno o alcuni membri della Caritas parrocchiale la rappresentano infatti nel Consiglio Pastorale parrocchiale.

METODO DI LAVORO DELLA CARITAS

La Caritas lavora seguendo un metodo basato sull’ascolto, sull’osservazione attenta della realtà e delle persone e sul discernimento, finalizzati ad interventi concreti e puntuali.

CHI PUO’ FAR PARTE DELLA CARITAS PARROCCHIALE

Chiunque – volontario,  professionista o semplice fede – riconosce questo carisma dello Spirito Santo nella propria vita. Chi crede che davvero la fede senza le opere è morta! (Gc ), Colui che nella sua maturità spirituale, discrezione e buon senso, si sente chiamato a questo servizio finalizzato alla crescita di tutta la comunità cristiana. Indipendentemente dal ruolo e dal tempo dedicato al suo servizio, l’animatore/volontario Caritas si caratterizza per la precisa intenzionalità con cui svolge il suo compito.

DA CHI DOVRA’ ESSERE FORMATA LA CARITAS PARROCCHIALE

La Commissione Caritas in sede di CPP (ancora da costituire) è formata dal Direttore della Caritas e da membri interni ed esterni dello stesso Consiglio. Inoltre, da tutti coloro che svolgono un ruolo definito, da un referente per la catechesi; da un animatore della liturgia o un referente per la liturgia; da un rappresentante delle Associazioni e dei Gruppi di Volontariato di ispirazione cristiana operanti nel territorio della parrocchia

COMPITI E FINALITA’ DELLA CARITAS

Le finalità della Caritas parrocchiale sono:

a) sensibilizzare la comunità parrocchiale alla testimonianza della carità e all’impegno per la giustizia e la pace, in fedeltà al precetto evangelico della carità e in risposta ai problemi del territorio e del mondo;

b) conoscere le forme di povertà e di bisogno presenti sul territorio e le cause e le circostanze che le originano, e favorire la presa di coscienza della comunità parrocchiale;

c) svolgere opera di informazione e sensibilizzazione intorno ai problemi e le povertà del nostro tempo;

d) studiare e proporre forme di coinvolgimento e risposta di fronte ai bisogni e alle povertà del territorio e svolgere un contemporaneo compito di informazione e chiamata in causa delle istituzioni e della società civile;

e) animare e organizzare in parrocchia le collette indette a livello diocesano, o nazionale;

f) promuovere e favorire l’impegno di volontariato e assicurare ai volontari adeguata formazione spirituale e operativa;

g) favorire la diffusione di stili di vita improntati all’accoglienza, all’ospitalità, al dono di sé;

h) collegare e coordinare gruppi, associazioni e iniziative ecclesiali nel campo della carità perché siano percepite come espressione dell’unica Chiesa;

i) collaborare, nel rispetto della propria e altrui identità, con altre iniziative e proposte di promozione umana; L’azione caritas respira a due polmoni: animazione e servizio Perché le nostre comunità cristiane possano dire di aver compiuto il necessario per la vita di carità hanno necessità di coltivare insieme due attenzioni di fondo: la cura della animazione alla carità per l’intera comunità e per i singoli e la cura del servizio diretto a chi vive nel disagio. Questi sono i due polmoni che fondano il lavoro di ogni caritas parrocchiale.

COSA SI INTENDE PER ANIMAZIONE DEL SERVIZIO CARITAS

L’azione dell’animare si comprende a partire dai suoi destinatari che sono: • la comunità perché non ceda alla logica della delega; • il territorio perché non accetti l’ingiustizia della presenza del povero; • i poveri perché uscendo da una logica assistenziale, siano l’ a-partire-da di tutte le azioni della comunità cristiana e civile e promossi nella loro dignità Il polmone dei servizi: opere che sono segno, segno che sono servizi Il secondo strumento è rappresentato da servizi diretti ai poveri (centro di ascolto, centri di distribuzione, dopo scuola, assistenza agli anziani, ecc.) presenti sul territorio, in una prospettiva pedagogica: si preoccupano di restituire al povero la sua propria dignità attraverso il riconoscimento e la valorizzazione concreta della persona in vista di una sua crescita personale. L’attenzione è che il servizio non generi assistenzialismo, ma piuttosto che il povero sia aiutato a promuovere se stesso, attraverso una graduale percorso di autonomia e di riscoperta della propria persona.