Programma quaresimale parrocchiale

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Guardatevi dal praticare le vostre buone opere davanti agli uomini per essere da loro ammirati, altrimenti non avrete ricompensa presso il Padre vostro che è nei cieli.

Quando dunque fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade per essere lodati dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Quando invece tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti segreta; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. Quando pregate, non siate simili agli ipocriti che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, per essere visti dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. E quando digiunate, non assumete aria malinconica come gli ipocriti, che si sfigurano la faccia per far vedere agli uomini che digiunano. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Tu invece, quando digiuni, profumati la testa e lavati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo tuo Padre che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».

E’ da questa pagina evangelica, pregata e condivisa, che possiamo tentare, come Comunità, un programma quaresimale che ci aiuti a tradurre in azioni concrete la Parola ascoltata.

PREGHIERA (rapporto con Dio):

Una preghiera fatta prima di tutto di silenzio e che dalle profondità del nostro peccato grida a Lui il desiderio di una maggiore e profonda intimità. Intimità, non intimismo, in quanto l’intimismo ci chiude in una gestione troppo personale dei nostri sentimenti, l’intimità si traduce nell’accoglienza del Signore tra i fratelli.

 Non solo una preghiera comune, quella liturgica, ma uno spazio abituale, riservato, nella propria casa, riscoprendo il valore della preghiera familiare (coniugi e figli insieme). Uno spazio di dialogo intessuto nella trama dell’esistenza feriale. Uno spazio che inserisce la relazione con Dio nel vivo dei problemi di ogni giorno, degli incontri, delle pene, degli interrogativi, delle gioie.

  • In Parrocchia: chi vuole, può unirsi alla preghiera del mattino con la celebrazione delle lodi alle ore 08.00. Per favorire la preghiera personale la chiesa sarà aperta ogni giorno dalle 07.30 alle 19.30
  • S. Messa feriale: Ogni giorno alle 17.30 (occore verificare sempre nel calendario settimanale)
  • Via Crucis: ogni venerdì, meditazione della Passione del Signore alle ore 18.30.
  • Adorazione eucaristica comunitaria: ogni domenica alle 17.30 e subito dopo alle 18.00 la celebrazione dei vespri.
  • Catechesi per Adulti: occasione di incontro e di riflessione su alcuni testi della Bibbia per approfondire il senso della preghiera non come formule da ripetere ma come ascolto da esercitare nella conoscenza della Sacra Scrittura.
  • Giornata di ritiro in preparazione alla Pasqua: si svolgerà domenica 18 marzo. I diversi momenti saranno animati da don Rosario, un presbiterio pugliese.
  • SS. Quarantore: a Marrubiu si svolgeranno nei giorni 12-13-14 e 15 marzo, a S. Anna nei giorni 16,17 e 18 marzo secondo un programma che sarà comunicato in un secondo tempo.
  • Sacramento della Riconciliazione: la preghiera e la lettura personale e comunitaria della Parola di Dio, saranno gli strumenti privilegiati che ci aiuteranno per la celebrazione di questo sacramento come culmine del nostro cammino penitenziale in preparazione alla Pasqua. Don Alessandro sarà disponibile ogni venerdì, mattina e pomeriggio. Orari e giorni per la celebrazione del sacramento saranno indicati nel programma settimanale, anche con la presenza di altri sacerdoti.

ELEMOSINA (rapporto con i fratelli):

L’elemosina, nasce in definitiva dalla compassione. Qualsiasi offerta, qualsiasi soccorso, qualsiasi gesto, non sarà dunque un modo sbrigativo per sgravare la nostra coscienza, o peggio, per toglierci di mezzo una presenza ingombrante (quella del povero), ma saranno dettati dall’intenzione di condividere i pesi degli altri, dei poveri, di quelli che stanno male, di quanti vivono il disagio, di quanti fanno fatica a tirare avanti da soli. La compassione sarà quindi alleata costante della discrezione, della delicatezza, del rispetto, della dignità altrui, della sua storia e delle sue debolezze, della sua fatica di vivere e dei suoi errori.

Può esser salutare aiutare in modo sistematico e non saltuario qualche bisognoso di nostra conoscenza o partecipare a qualche iniziativa ecclesiale con finalità caritative; l’elemosina può essere fatta con

  • i risparmi, frutto del nostro digiuno;
  • la raccolta dei viveri di prima necessità per le famiglie bisognose;
  • l’offerta del proprio tempo per alcuni servizi parrocchiali offrendo il proprio tempo per alcune ore di lavoro sabato 24 marzo dalle 09.30 alle 12.30;
  • la disponibilità a trascorre parte del nostro tempo con i malati, gli anziani, le persone sole.

DIGIUNO (rapporto con le cose):

Ci fa avvertire che in fondo la nostra umanità ha fame di Dio, del suo pane. Nello stesso tempo, il digiuno diventa esperienza di condivisione con quelli che hanno fame tutti i giorni, perché vivono abitualmente nella penuria: un digiuno che diventa liberazione dall’ansia dell’accumulo e del possesso, dal nervosismo di chi si ingozza quasi senza accorgersene, dall’istino divoratore, dalla bramosia dell’avere e dell’apparire… E diventa apertura verso Dio delle zone più profonde dell’esistenza, quelle che vengono assopite, talvolta quando si è vittima del consumismo. È nello stesso tempo apertura all’uomo, capacità rinnovata di cordialità, di comunione e di vera fraternità. Il digiuno, lo sappiamo bene, non può essere relegato al bisogno dell’uomo di nutrirsi ma occasione di verifica sulla capacità e libertà nell’uso delle cose e nella sapiente gestione dei sensi e del tempo.

La Quaresima sarà occasione di verifica di tutti gli ambiti della nostra umanità per verificare la capacità di equilibrio personale in tutti gli ambiti della nostra vita. Tale verifica non potrà quindi che avvenire “nel segreto” della propria interiorità, nota solo a Dio.

don Alessandro