Edificare la propria vita come una casa sulla roccia

Quando pensiamo a come rendere il mondo, e di conseguenza la nostra vita, migliore, seguendo la direzione indicata da Gesù proviamo a scendere, anche se la via non è quella più comoda. Tentiamo di scendere nella profondità di noi stessi, per scoprire quali siano le basi dalle quali far nascere i nostri pensieri. Secondo la riflessione di suor Giada Gagni su Vocazioni, questo percorso interiore è fondamentale, perché quando ci troviamo nel quotidiano a discutere di cambiamenti climatici, crisi economiche, scelte ecologiche in senso ambientale e umano dovremmo essere consapevoli su quali principi ci stiamo basando per interpretare la realtà e immaginare il futuro, soprattutto se lo vogliamo fare in modo condiviso.

La questione, dunque, è assicurarsi che le fondamenta sulle quali edifichiamo la nostra casa siano solide e sicure. Nella parabola raccontata al termine del discorso sul monte aperto con le beatitudini (Mt 7,24-27), Gesù dice: «chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia». La Parola è dunque il basamento su cui costruire la propria vita e il suo ascolto deve portare a un’esistenza che la renda concreta, altrimenti si va incontro al fallimento.

Riconoscere formalmente o anche sentimentalmente questo insegnamento non basta. Infatti Gesù prosegue: «Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande». Per essere forti in un momento difficile, è dunque necessario aver basato la propria vita e le proprie scelte su quella roccia formata da azioni che rispecchino il volere di Dio.

L’autrice dell’articolo propone alcuni principi che la sapienza della Chiesa ha posto alla base delle risposte che un fedele deve cercare di dare ai propri interrogativi e delle decisioni concrete da prendere nella propria vita. Ovviamente, questi non sono regole matematiche che si applicano in maniera automatica per risolvere facilmente i problemi dell’umanità, ma sono dei doni elargitici per poter esercitare a pieno la nostra libertà e creatività. La centralità della dignità della persona umana, la solidarietà, il riferimento al bene comune nelle scelte singole e collettive, la sussidiarietà per garantire la soggettiva creatività di ognuno sono indispensabili in un mondo in cui siamo tutti connessi.